martedì 28 luglio 2015

Roma farà il GRAB e noi ?

Colosseo By Aaron Logan via Wikimedia Commons
Per chi non avesse seguito le ultime news da Roma proverò a spiegare in breve cos'è il GRAB.
Il GRAB (acronimo per Grande Raccordo Anulare delle Bici) è un progetto di VeloLove e Legambiente per la realizzazione di un anello ciclopedonale di 44,2 km, all'interno del territorio del Comune di Roma. Sarebbe la pista urbana ciclabile più lunga del mondo ! Del tragitto individuato, l'80,3 per cento è già pronto: in poco più di un'ora e senza incrociare auto, porta chi pedala dalla periferia al centro tra alcune delle mete turistiche più visitate della capitale tra cui il Colosseo, l’Arco di Costantino, le Terme di Caracalla, il Parco dell’Appia Antica, i musei (la Galleria nazionale d’arte moderna), il Vaticano, il Ghetto, la Roma novecentesca del quartiere Coppedè o dei Parioli.
Su Youtube è caricato un entusiasmante video del percorso:



Lanciato ufficialmente da pochi mesi, dopo una lunga incubazione, il progetto del GRAB ha subito riscosso un'attenzione ed un consenso forse inaspettati. A conferma del valore assoluto di questa idea è arrivato nientepopodimeno che il secondo posto nel premio mondiale indetto da ESRI l’azienda leader mondiale nelle tecnologie software GIS e nella georeferenziazione nella categoria Infrastructure/Planning/Government. A San Diego i rappresentanti di Legambiente e Velolove hanno potuto piantare una volta tanto una bandierina tricolore.
La menzione che accompagna il riconoscimento spiega che Legambiente e VeloLove vanno premiate sia per la creatività progettuale sia per la qualità della storymap che illustra on line il "cantiere" del Grande Raccordo Anulare delle Bici.
Il tracciato del GRAB da http://velolove.it/grab/
 Ora il progetto deve diventare realtà, ma le premesse sono davvero incoraggianti.
Mentre i volontari hanno già iniziato a pulire alcuni tratti del percorso, incredibilmente persino a livello politico l'idea sta riscuotendo un consenso generalizzato e bipartisan.
L'attuale sindaco Marino ed il ministro dei trasporti Delrio si sono detti entusiasti ed hanno già promesso lo stanziamento delle risorse necessarie per il completamento del tragitto.
Il Giubileo si avvicina ed il GRAB potrebbe già essere pronto per le migliaia di turisti e fedeli in arrivo a Roma.
Di fronte a questa storia  non possiamo che interrogarci su quali siano le chiavi del suo successo e se è possibile replicarne la matrice anche a casa nostra.

Quali sono le chiavi del successo del GRAB ?

Il percorso che viene proposto è, in realtà, un patchwork di percorsi preesistenti, scollegati tra loro "Un itinerario realizzato mettendo insieme piste ciclabili, strade bianche, sentieri nel verde, marciapiedi, viabilità secondaria ed in qualche raro caso anche strade trafficate."

Questo è un primo dato essenziale. E' la classica situazione in cui quando l'idea viene lanciata tutti pensano "come è possibile che nessuno ci abbia pensato prima ?" tanto è semplice ed al contempo geniale. Ecco, semplicità ed innovazione sono i primi due aggettivi che mi sento di associare a questa idea.
Un altro aspetto che trovo interessante è la capacità di cucire, unire il tessuto urbano ed i suoi maggiori punti di interesse.
Cioè il percorso non è fine a sé stesso, non è un percorso ciclabile "da nulla a nulla", ma un filo conduttore.
Un secondo aspetto importante lo rivela Paolo Pinzuti (una delle menti dietro il GRAB) in questo articolo:  "se consideriamo i problemi della ciclabilità cittadina come tante tessere di un domino, qual'è il modo più veloce per abbatterle ? una ad una, con centomila piccoli movimenti del dito, oppure mettendole in fila e, colpendo la prima, innescare una reazione a catena che le abbatta tutte con un solo movimento del dito, mentre il movimento iniziale viene trasmesso da una tessera all’altra automaticamente."
Ed ancora:  "Insomma, quello che hanno fatto i progettisti e divulgatori del GRAB è chiedersi: qual è quella cosa (una sola) che se realizzata, mi permette di realizzare a cascata anche tutte le altre? Hanno individuato la prima tessera del domino da colpire.
Il procedimento logico è semplice e condivisibile: se Roma è la città più bella del mondo ed è mèta dei turisti di tutto il mondo che rappresentano un asse portante dell’economia cittadina, allora se voglio avere un impatto sulla ciclabilità romana devo intervenire proprio sui turisti.

Personalmente però ritengo che la logica dietro il progetto di realizzazione del GRAB sia ineccepibile e che non solo potrebbe funzionare, ma addirittura varrebbe la pena che fosse esportata in ogni città d’arte italiana in cui occorre al più presto intervenire per una modifica dei modelli di mobilità."
In questo modo si sono trasformati i turisti in preziosi alleati ed a catena i commercianti anch'essi in alleati - perché la catena investirà anche loro quando arriveranno i turisti.

A Genova, invece ?

I progetti di percorsi, piste o ciclabili non sembrano funzionali ad un piano organico ed omogeno, tutt'altro. La ciclabile di Via XX Settembre potrebbe innescare una reazione a catena ?
Certamente è un primo tassello piantato nel centro della città, ma è anche una grande scommessa.
Un progetto che secondo me meritava più attenzione e più lavoro è quello lanciato da Anemmu in Bici a Zena (cui venne collegata una petizione su un percorso ciclabile a Genova).


Sono state raccolte più di 500 firme, che non sono poche (ma neanche molte...). Abbiamo firmato anche noi la petizione e sostenuto l'idea, seppure con qualche riserva.

Ecco, guardando il progetto del GRAB forse è più facile individuare alcuni difetti congeniti di quell'idea e provare a correggerli.

Tracciato del percorso dalla pagina di Anemmu in Bici a Zena

Tanto per cominciare a chi è rivolto quel percorso ciclabile ? come ciclista urbano mi sposto tutti i giorni da Levante al Centro e non mi sognerei mai di utilizzare il percorso suggerito semplicemente perché impiegherei il doppio del tempo. Allora non è un percorso per chi deve andare al lavoro o fare qualche commissione in centro !
Certamente Genova non è Roma, ma anche noi abbiamo qualcosa da mostrare, quindi perché non ipotizzare un percorso turistico che tocchi i principali luoghi di interesse tra levante e centro ?
Intendiamoci, scommetto che moltissimi genovesi non conoscono affatto molte delle attrazioni che il percorso potrebbe toccare, quindi non sarebbe un percorso dedicato solo ai turisti ma anche ai genovesi curiosi.
Se lo impostiamo come percorso turistico, dobbiamo prima chiederci cosa vogliamo far vedere al turista e da dove farlo partire per arrivare dove.
Se dovessi immaginare un punto di partenza, non potrebbe che essere la stazione ferroviaria di Nervi, un punto di partenza per genovesi e non; quasi tutti i treni in transito si fermano a Nervi, il collegamento con Brignole è davvero veloce (mediamente una quindicina di minuti).

Prosegue... 

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