lunedì 27 luglio 2015

Ciclabile di Via XX Settembre - Suggerimenti per il miglioramento

Roma - Furgone su ciclabile nonostante il cordolo... da corriere.it
A distanza di sei giorni dall'apertura della corsia ciclabile in Via XX Settembre, ancora non si sono placate le polemiche.
In questi giorni ne abbiamo sentite e lette un pò di tutti i colori (non solo politici).
Purtroppo in molti casi abbiamo riscontrato una certa superficialità, persino nei mezzi d'informazione, nel trattare un tema così delicato.
La maggioranza dei commenti si è schierata su posizioni preconcette di ostilità o di favore alla ciclabilità.
Noi abbiamo provato ad avviare un dibattito un pò più utile (QUI la presentazione della ciclabile e le nostre prime perplessità per esempio sul problema della sosta selvaggia) ed abbiamo anche proposto per primi l'idea del contatore dei ciclisti (idea poi copiata da altri).


Leggiamo oggi che l'Assessore Dagnino respinge le critiche affermando che sono già stati progettati 10 km di corsie/piste ciclabili che verranno progressivamente realizzati.
Senza fomentare ulteriori polemiche, riassumiamo su cosa bisogna lavorare per migliorare la ciclabile di Via XX Settembre, sperando che questi spunti siano utili per la progettazione dei restanti chilometri promessi dall'assessore:

1) Sicurezza ed usabilità. Le best practices dei paesi più avanzati indicano che la convivenza sulla medesima sede stradale è possibile solo se le bici sono affiancate da veicoli che marciano ad una velocità ridotta, ovvero non superiore a 30 km/h massimo. Per questo motivo, se i veicoli intorno viaggiano a velocità standard (50 km/h) le corsie ciclabili devono essere fisicamente separate dal resto della carreggiata con cordoli o gradini, marciapiedi aiuole etc...
In assenza di una separazione fisica la percezione dei ciclisti è che la corsia non sia "sicura" (provate a pedalare con un bus che vi sfreccia a 50 cm ai 50 all'ora...), pertanto tenderanno a non usare quella corsia.
Pertanto consigliamo di ridurre la valocità dei veicoli su Via XX oppure di installare un cordolo separatore. Questa seconda soluzione sarebbe preferibile perché una riduzione della velocità dei bus comporterebbe un aggravio per AMT, inoltre il cordolo risolve il problema di cui al punto 3.

2) Interferenze. Al fine di limitare al massimo i rischi, le interferenze tra veicoli devono essere eliminate. La soluzione implementata in Via XX Settembre seppure corretta ai fini del codice, è pericolosa perché pone a carico dell'utente più debole l'onere della precedenza e lo espone a rischiosi sorpassi dei bus in salita (non credo che un ciclista resterebbe fermo ad aspettare la ripartenza del bus...). Si tratta di una soluzione che era in voga diversi anni fa e che è stata abbandonata.


Qui l'unica soluzione possibile per tutelare i ciclisti è il by-pass posteriore delle fermate.
In questo caso si sostituisce l'interferenza più rischiosa bus-bici con quella bici-pedoni (appositi segnali indicano ai ciclisti di rallentare e prestare attenzione ai pedoni),  limitata al solo bypass della fermata. Questo intervento in realtà può realizzarsi in due fasi, la prima con la realizzazione dell'isola in strada e la seconda con lo spostamento delle strutture a supporto della fermata bus (paline etc...). Questa soluzione non influisce sulla larghezza della sede stradale perché non si altro che spostare gli elementi, lasciando loro la medesima larghezza. Studi dimostrano che l'isola può anche essere larga "solo" due metri in quanto i pedoni non percepiscono "alle spalle" un pericolo condividendo pochi metri di strada con i ciclisti, per le fermate più trafficate si possono installare delle ringhiere che "rallentino" il deflusso dei pedoni dall'isola al marciapiede.

Nella foto vediamo un esempio di realizzazione del bypass, in questo caso il marciapiede e la ciclabile sono quasi alla stessa quota. Come si può notare l'isola è piuttosto "stretta".


3) Rispetto dello spazio ciclabile. Il rispetto dello spazio ciclabile è difficilissimo da ottenere persino in paesi con una cultura della legalità superiore alla nostra. temo che non vi sia altra soluzione che quella del cordolo, fermo restando che il comune dovrebbe innanzitutto imporre ai suoi veicoli (ovvero aster, amiu etc..) di rispettare la ciclabile.

4) Installazione di un contatore di passaggi. L'ho proposto su facebook e lo ri-propongo qua. E' utile per il Comune a fini statistici e per i ciclisti a fini motivazionali.
Qui si aprirebbe un altro capitolo sul "come" questa pista è stata inaugurata. Perché il comune non ha organizzato una festa, un evento per festeggiare questa novità. Insomma, perché inaugurarla alla "chetichella" senza dire niente ?
Ciclabile a San Francisco, separata dalla carreggiata con paletti


5) NO a piste/percorsi ciclabili a discapito dei pedoni. In passato abbiamo letto alcune proposte relative alla realizzazione di piste/percorsi ciclabili sui marciapiedi (in particolare il delirante percorso della Brignole-Questura). Con la sola esclusione dei bypass di fermata SIAMO CONTRARI per molti motivi.
In primo luogo a Genova i pedoni sono già ampiamente sacrificati ! non è né logico né opportuno mischiare sui marciapiedi bici e pedoni. Inoltre le ciclabili sui marciapiedi comportano sempre dei percorsi tortuosi per unire due punti e vengono sistematicamente ignorate dai ciclisti urbani.
L'esperienza della ciclabile-fallimento di Via Buozzi evidentemente non ha insegnato proprio nulla !!!

Oltre a questi consigli specifici, suggeriamo al Comune anche di:

1) Istituire da subito un Ufficio (o un responsabile) per la mobilità nuova (quella che FIAB aveva proposto come Ufficio bici http://fiab-onlus.it/uffbici/)

2) redigere SUBITO un Vademecum (o chiamiamole istruzioni operative se preferite) interno sulla progettazione e realizzazione delle corsie ciclabili, in modo che sia sempre seguito in ambito comunale una metodologia comune e che in futuro non vi siano interpretazioni "libere" sul tema, ovviamente il Vademecum deve attenersi alle norme esistenti e soprattutto alle best practices in uso nel resto del mondo più avanzato dal punto di vista ciclabile.

Nessun commento: