giovedì 30 luglio 2015

Il futuro della bici sarà elettrico ?

La ebike Enel-Piaggio
Ieri mi è capitato di leggere questa notizia.

Enel e Piaggio annunciano la commercializzazione a partire da settembre di una ebike (o bici elettrica o bici a pedalata assistita che dir si voglia)  prodotta da Piaggio e fornita ai clienti Enel che potranno pagarla a rate nella bolletta della fornitura elettrica.
La notizia a me sembra una vera bomba, per tanti motivi. Innanzitutto per i soggetti interessati: Enel è un colosso di dimensione europea nel campo della produzione e distribuzione di energia, Piaggio è un colosso nel settore degli scooters.
In secondo luogo vediamo due giganti che si spostano (con il loro peso specifico) dal loro core business verso un settore contiguo, anche se nel caso di Enel non è una novità perché già da qualche anno l'azienda si sta riposizionando in tutta una serie di mercati laterali alla fornitura di energia.
Pensiamo così ad Enel come futuro competitor di Eni (per fare un esempio) nella fornitura di energia per il trasporto: è un cambio epocale !
Infine, ma non da ultimo, questa notizia esprime chiaramente il valore e le potenzialità del mercato delle ebike in Italia: Enel e Piaggio sono due aziende di dimensioni continentali e quotate in borsa...evidentemente non si muovono a caso.

Ma davvero il futuro della bici è necessariamente elettrico ?
Questa domanda a dire la verità mi ronza in testa da un pò di tempo, cioè da quando chiacchierando con un altro ciclista urbano (elettrico) mi ero trovato a ribattere (con pochissima fortuna ed ancor meno argomenti) ad una sua affermazione abbastanza perentoria: "a Genova la bici elettrica è l'unica alternativa allo scooter !"
 Quella discussione mi aveva lasciato quantomeno perplesso, soprattutto perché l'affermazione veniva da un attivista-ciclista urbano, diciamo l'ultima persona da cui mi sarei aspettato un'adesione immediata alla bici elettrica. Avevo evitato di prendere posizione fino ad oggi perché so che è un argomento che divide, ma alla fine ho ceduto. Il colpo di grazia me l'ha dato Mikael Colville-Andersen che proprio oggi - quando si dice il destino - prende posizione sull'argomento fornendo alcuni spunti di riflessione davvero interessanti.

Qualche punto di riferimento

Per affrontare meglio il nocciolo della questione credo sia opportuno un breve riassunto di cosa è oggi la bici e del perché la sua diffusione nel mondo sta crescendo a ritmi vertiginosi anche quale mezzo di trasporto urbano ed anche nei paesi più sviluppati (anzi, in quelli MOLTO più sviluppati).
La bicicletta come la conosciamo oggi (c.d. telaio doppio diamante) è in sostanza invariata nella sua natura da circa 125 anni. Certo, i materiali sono completamente cambiati, certo, le mountain bike, le recumbent e le cargo bikes sono le più recenti evoluzioni della specie, ma nel complesso parliamo sempre di un veicolo a trazione umana con due ruote (più o meno grandi) ed una trasmissione della forza muscolare.
Perciò, volendo semplificare, quali sono i punti di forza di questo mezzo ?
1) Semplicità - la meccanica della bici è di una semplicità e razionalità assolutamente ineguagliate da altri mezzi di trasporto, lo sanno benissimo tutti quei cicloturisti o viaggiatori che si sono trovati con una gomma a terra in mezzo al nulla, cinque minuti e si riparte !
2) Costi - proprio per la sua semplicità, è un mezzo che può essere acquistato a prezzi altamente accessibili, una volta acquistata una bici tradizionale va incontro a ridottissimi costi di manutenzione,
3) Manutenzione - (questa voce in qualche modo racchiude le due precedenti) avendo una meccanica semplice è anche di manutenzione e riparazione semplice ed economica, tanto che molte operazioni si possono far da sè,
4) Benessere - fa bene alla salute fisica e psichica - il suo uso comporta un lavoro "muscolare" - questo fattore (importantissimo) fà si che l'utilizzo di questo mezzo sia "piacevole" (il lavoro muscolare moderato libera endorfine nel ns organismo) e benefico (produce effetti positivi su tutto il sistema cardiovascolare),
5) Ecologico  - è un mezzo di trasporto a trazione umana :-) cioè usa la forza muscolare per spostare il veicolo, non cè il consumo di alcuna energia (rinnovabile o non...) che non sia un buon piatto di pasta. Non inquina con emisssioni di gas, ma neppure con emissioni di altro tipo perché è silenziosa, non produce alcun inquinamento acustico !
6) Velocità - non è veloce, il che non significa che sia necessariamente lenta ! consente il trasporto delle persone in ambito urbano ad una velocità "ragionevole", ovvero una velocità che non stressa nè l'utilizzatore nè l'ambiente o le persone che lo circondano, mediamente una bici tradizionale in città si sposta tra i 20 ed i 40 km/h (ma le bici da corsa possono andare anche più veloci),
7) Autonomia - ha l'autonomia del conducente, da pochi km a centinaia di Km a parità di condizioni di sforzo,
8) Sicurezza -  una bici tradizionale se non ha un valore economico particolare, e se è ben chiusa, non è un bene particolarmente appetibile per i ladri,

La ebike

Leggo dalla pagina di presentazione di una ebike le seguenti parole chiave: benessere, rapidità, comodità, risparmio e libertà. Tutti aggettivi meravigliosi, però vediamo un pò dentro questo prodotto prendendo le caratteristiche della bici tradizionale come riferimento.

1) Semplicità - una ebike "decente" è equipaggiata con componenti che la bici tradizionale non ha, il che comporta un aumento di peso ed una complessità maggiori rispetto alla sua diretta antenata, vediamo quali:

Batteria, a seconda del modello e della qualità questo è un componente che costa qualche centinaio di euro e che dopo alcuni anni (2-3 a seconda dell'uso e delle caratteristcihe) va sostituito,
Motore (anch'esso è sooggetto ad usura e guasti,
Sensore (di movimento o di sforzo), innesca il motore elettrico,  può essere un componente delicato, Il tutto viene di norma comandato da una
Centralina, inoltre il cambio, per essere efficace, è spesso a variazione continua ed automatico.
Ovviamente con una batteria a bordo come si fa a non avere Navigatore, Bluetooth collegato alla centralina e GPS; spesso per bilanciare il peso, che nelle ebike è superiore, queste sono equipaggiate con freni idraulici che richiedono più manutenzione.
2) Costi - una ebike di buon livello costa dai 1200-1400 euro in su, una bici dello stesso livello un terzo, una bici non ha un costo per km come una ebike. Certamente, una ebike costa meno (intendendo i costi di gestione) di un'auto o di uno scooter, ma non è questo il confronto che bisognerebbe fare. L'ebike andrebbe confrontata con la bici tradizionale. La ebike richiede dopo qualche anno la sostituzione della batteria che è un componente piuttosto costoso, anche la manutenzione delle parti elettriche/elettroniche in caso di guasto può comportare un costo non irrisorio come nella bici tradizionale,
3) Manutenzione - la presenza di componenti aggiuntivi la espone certamente a maggiori problemi. Molto spesso la sostituzione di parti guaste od usurate richiede un ricambio dedicato dal produttore, mentre una bici tradizionale può essere riparata con ricambi compatibili in qualunque parte del mondo e da chiunque,
4) Benessere - anche qui bisogna intendersi: certamente per una persona sedentaria che ha sempre girato in auto o in moto una ebike è un salto di qualità, così non è per chi ha invece condotto una vita attiva, diverso il discorso se parliamo di persone anziane o con disabilità,
5) Ecologico - anche qui bisognerebbe mettere la tara ... una ebike è certamente più rispettosa dell'ambiente di un'auto o di uno scooter termici, ma lo è anche meno di una bici tradizionale. L'energia che viene utilizzata proviene dalla rete e certamente non è stata prodotta interamente con fonti rinnovabili. I suoi componenti sono di per sé inquinanti (si pensi alle batterie) ed essa stessa in quanto prodotto "tecnologico" ha per definizione una vita che sarà piuttosto breve, verrà quindi sostituita dopo qualche anno da un modello più bello, più performante, con più autonomia etc... esattamente come avviene per un qualunque altro elettrodomestico, diventando facilmente un nuovo "rifiuto". Le bici tradizionali - anche quelle dimeticate in cantina - difficilmente diventano rifiuti molto presto.
6) Velocità - per legge le ebike possono supportare la pedalata fino a 25 km/h dopodiché il motore deve "abbandonare" il ciclista. Visto il peso aggiuntivo ho i miei dubbi che una ebike possa superare i 30 km/h. La bici tradizionale non ha limiti di sorta che non siano dettati dalle gambe del conducente, per fare un esempio una bici pieghevole di buona qualità (di per sè non ottimizzata per la velocità come una cugina da corsa...) in pianura raggiunge e supera i 30 km/h senza problemi, arrivando anche a 40 km/h. Non parliamo poi delle bici da corsa...insomma quanto si perde in salita (dove l'elettrico supera una normale bici da città, si recupera in pianura con gli interessi,
7) Autonomia - una volta finita la batteria ci si trova con una bici che pesa almeno due volte una bici tradizionale (e senza aiutino elettrico...), questo limite sicuramente è stato mitigato dalle ultime generazioni di batterie che però costano care !
8) Sicurezza - è chiaro che per il suo valore economico una ebike è più a rischio furto di una bici tradizionale; vedo che vengono pubblicizzati i gps come antifurti, ma credo che basti "staccare la corrente" per farli fuori...

Nel resto del mondo ?

Leggo online che la crescita di questo tipo di bici è inarrestabile, i numeri sono chiari ed univoci.
Eppure, come ho elencato qui sopra non è tutto oro quel che luccica, anche le ebike hanno degli aspetti meno positivi di quanto non venga pubblicizzato.
Per capire davvero qual'è il futuro di questi mezzi forse può essere utile dare un'occhiata a due realtà lontane migliaia di chilometri (ed in un certo senso anni luce...) Groningen e la Cina.


In Olanda Groningen è considerata la frontiera più avanzata del ciclismo urbano. La piccola cittadina del nord è da sempre la prima ad introdurre le più importanti innovazioni per i ciclisti urbani, una sorta di laboratorio a cielo aperto sul futuro della mobilità urbana ed i risultati sono incredibili, oggi il 61% degli spostamenti in città sono effettuati in bici. Ebbene a Groningen verranno introdotte delle corsie separate per le bici elettriche ! Il motivo è presto detto: gli amministratori si sono accorti che le ebike sono all'origine dell'11% degli incidenti sttradali (pur essendo una percentuale inferiore al 3% delle bici circolanti). Pur non essendoci ancora studi approfonditi, sembra che le cause siano da imputare ad un rapporto disomogeneo tra velocità (alta) e controllo/riflessi (bassi). Essendo queste bici in uso per lo più a persone anziane, queste hanno riflessi meno pronti in rapporto alla velocità superiore che le ebikes consentono loro. Inoltre, si è anche scoperto che gli altri utenti della strada non sono abituati all'accelerazione e decelerazione brusca di questi veicoli, ciò comporta una diversa percezione del comportamento in strada che talvolta è la causa di incidenti.


Vediamo allora cosa succede in Cina.
Per chi non lo sapesse in Cina oggi circolano qualcosa come 120 milioni di bici elettriche.
Si tratta per lo più di vecchi modelli economici (come quello giallo al centro della foto) ma tant'è i pericoli che causano sulle strade sono equivalenti (o magari inferiori) a quelli dei modelli più recenti. Ebbene, molte grandi città stanno mettendo al bando le bici elettriche !! Perchè ? perché sono considerate veicoli troppo pericolosi (sopratttutto per i pedoni). Sono troppo veloci in rapporto all'attenzione di chi li guida, in rapporto agli altri utenti come bici e pedoni ed inoltre i conducenti (non avendo una targa) non rispettano neppure le minime regole di comportamento su strada.

Conclusioni

Non voglio giungere a conclusioni affrettate, anche se avrete capito che da queste parti non siamo dei grandi sostenitori delle ebikes.
Eppure, è innegabile che uno spazio per questo tipo di veicoli certamente esiste. Mi riferisco ad applicazioni specifiche in cui il supporto elettrico è giustificabile, per esempio per gli anziani, per chi vive in luoghi veramente problematici e magari non serviti neppure da mezzi pubblici (altrimenti una pieghevole resta sempre la scelta migliore) oppure nelle mountain bikes laddove il motore consente di estendere la percorrenza a distanze o elevazioni "difficili". Infine, uno sviluppo che trovo molto interessante è relativo al trasporto di cose o persone con le cargo bikes. Un esempio di questo tipo è quello di chi deve trasportare tutti i giorni i figli a scuola in bici col seggiolino. In presenza di dislivelli l'elettrica consente comunque di affrontare con più serenità le salite.

A causa del carico, o del dislivello, il rapporto costo/beneficio in queste applicazioni mi sembra decisamente a favore dell'elettrico, mentre per utilizzi standards le bici classiche (no vi prego non chiamatele "muscolari" !!!) ancora sono un gradino avanti, persino in una città come Genova, dove una semplice ed economica pieghevole consente di usufruire dei mezzi pubblici per superare gli ostacoli morfologici.

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